Delete

Eliminare le persone dalla propria vita è diventato più semplice di quello che sembra: un semplice click, e il contatto sparisce dall’elenco degli amici di Facebook o del proprio smartphone. Ma il ricordo? Quello rimane. Ma, con il tempo, tutto passa. Tutto si riesce a cancellare e, dopo qualche mese o qualche anno, ci si ritroverà insieme ai propri amici, attorno al tavolo di un qualunque bar e, in un momento di divagazione dei propri pensieri mentre il logorroico della situazione racconta vita, morte e miracoli di quello che ha fatto la settimana prima, il pensiero porrà la domanda “Ma che fine avrà fatto…?” Che poi questo porti al desiderio di risentire nuovamente questa persona o meno, dipende.

La maggior parte delle persone correla questo premere il tasto Delete ad un motivo di rabbia, astio o simili, ma non deve essere necessariamente così. Spesso è dovuto ad un modo per tutelare la propria persona e per evitare di soffrire nuovamente dopo essersi ridotti a fungere da zerbino di qualcuno più stupido.

Cancellare può essere il modo migliore per essere sicuri di non cercare più suddetta persona quando, in preda ai fumi dell’alcol e magari anche della depressione, si comincia a chiedersi dove sia finita, oppure si pensa che possa essere la propria ancora di salvezza nel mezzo di un naufragio, pur sapendo che non è così.

E’ difficile, ma ogni tanto è necessario. Non significa dimostrarsi forti o superiori, ma essere in grado di lasciare andare. E lasciare andare non è detto che faccia bene solo a sé stessi. Può essere un bene anche per l’altro.

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