Tutta mia la Città
Corro per le strade di questa città, come è diventata mia abitudine fare ogni mattina da qualche mese a questa parte, dopo essermi reso conto che troppo è stato il tempo trascorso nella sedentarietà. Comincio a ritmo leggero, per poi serrarlo sempre di più e sincronizzare il rumore dei miei passi con i 150 battiti per minuto delle canzoni in riproduzione casuale. Questi due suoni, accompagnati dal rimbombo della mia frequenza cardiaca, non vengono sovrastati da nulla: le strade sono vuote, i mesi invernali hanno rinchiuso il bestiame al pascolo, e l’assenza di folla mi permette di mantenere fluidità nella mia attività fisica. Posso quindi concentrarmi sulle falcate, sul respiro, e sugli scenari che Cambridge mi propone. Partito dalla strada di casa mia, attraversato il ponticello verde in stile industriale di Camside, ho svoltato a destra per poter percorrere tutto il lungo fiume e procedere per due chilometri. Mi ritrovo quindi ora con il Cam alla mia destra e Midsummer Common alla