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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Il primo taglio è il più profondo

Chi lavora nel campo, sa che i non esperti spesso utilizzano il termine “cancro” inappropriatamente. Spesso, al momento della diagnosi o della notizia di avere un tumore, si pensa che equivalga a dire “Ha il cancro”. Ma, clinicamente parlando, i tumori possono essere di due tipi: benigno, o maligno. E solo in quest’ultimo caso, assume la denominazione tanto odiata e tanto temuta:  cancro.  Per arrivare a questa diagnosi servono analisi, indagini strumentali, biopsie. Tanti mezzi per poter capire l’entità del tumore, la classificazione, la presenza o meno di metastasi, la grandezza e tanti altri parametri utili al fine di denominarne la benignità o la malignità. Ma il processo per arrivare al referto finale può richiedere tempo. E il punto di inizio, dove tutto comincia, nella maggior parte dei casi è il paziente. Ognuno di noi conosce, in un modo o nell’altro, quando il proprio organismo funziona regolarmente. Quando si trova in  condizioni fisiologiche . Ad un certo punto, c’è qualcos