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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Caro nonno

  Caro nonno, E’ da tanto tempo che non ti scrivo, come è da tanto tempo che ti vengo a trovare. Te ne sei andato quando avevo sedici anni, ora ne ho quasi ventuno e sono cambiate tante cose. In questi anni sono diventato troppo razionale per poter credere che tu ti potessi trovare da qualche parte e che da lì avessi tempo per ascoltarmi o per darmi retta. A chi stavo parlando? Eppure a sedici anni ci credevo. E l’unico motivo per cui continuavo a farlo, era che non potevo spiegarmi il fatto che nella nostra vita, e soprattutto in quella della mamma, tu non ci potessi essere più. Ma a che pro? Alla fine i miei problemi ho imparato a gestirmeli da solo, con la dovuta logica. I rapporti con le persone non erano più una difficoltà, perché ormai avevo capito che tutti, prima o poi, se ne sarebbero andati, quindi lasciarmi andare che senso poteva avere? E tu? Anche se avessi potuto fare qualcosa, le tue priorità sarebbero state la mamma e la nonna. In confronto, cosa può turbare un adolesce